Mobilità sostenibile in Europa: a che punto siamo?

Dato che i mezzi di trasporto causano ben un quarto delle emissioni di gas serra, l'UE punta sempre di più alla mobilità sostenibile. Ma qual'è il punto della situazione?

16.04.2019

Mobilità sostenibile in Europa
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In Europa i mezzi di trasporto sono fondamentali non solo dal punto di vista economico ma anche ecologico. Infatti i mezzi, in generale, sono i risponsabili di circa un quarto delle emissioni di gas serra a livello europeo e questo trend dev'essere invertito.

Proprio per questo l'Unione dedica ogni anno miliardi di euro nella manutenzione e miglioramento delle infrastrutture ma non solo: i fondi vengono stanziati anche per rendere la mobilità sostenibile ed ecologica, che abbia un impatto zero sull'ecosistema terrestre.

1. Ridurre le emissioni di CO2 con la mobilità sostenibile: il progetto dell'UE

L'8 novembre 2017 l'Unione europea ha presentato una proposta legislativa per fissare dei nuovi standard relativi alle emissioni di CO2 per i mezzi di trasporto pubblici e privati che entrerà in vigore il 1 gennaio 2020.

Con questa proposta l'UE vuole raggiungere, come promesso, quanto stabilito dagli accordi di Parigi, e ridurre le emissioni di anidride carbonica di ben 170 milioni di tonnellate fra il 2020 e il 2030.

2. L'Unione Europea e i mezzi alimentati con energia rinnovabile

Fra i diversi studi fatti sulla mobilità sostenibile nell'Unione troviamo quello di Eurostat, che ha analizzato la quantità di energia elettrica impiegata nei mezzi di trasporto a livello europeo. Da questa analisi è emerso un fatto principale: solamente in 6 Paesi europei la percentuale di energia rinnovabile utilizzata nei mezzi di trasporto è superiore al 7,5%, livello fissato come meta dall'UE.

I Paesi che si distinguono per un maggiore utilizzo di energia sostenibile sono, infatti, la Svezia al primo posto con il 30,3%, seguita da Austria, Francia, Finlandia, Portogallo e Slovacchia.

L'Italia si colloca al nono posto con una percentuale del 7,20% che supera tuttavia stati come la Gran Bretagna e la Germania.

L'UE ha, quindi, ancora molta strada da fare per supportare e sostenere sia i Governi che i privati nella diffusione della mobilità sostenibile.

3. Gli investimenti privati nella mobilità sostenibile in Europa

Affinché nuovi mezzi di trasporto sostenibili vengono introdotti nel mercato è necessario che anche le industrie private attive nel settore investano nella ricerca. Proprio per questo Eurostat ha stilato una classifica dei Paesi membri che investono privatamente più fondi per la ricerca in questo campo.

Al primo posto troviamo la Germania con un investimento privato in mezzi di trasporto sostenibili pari al 7,74%, seguita dalla Gran Bretagna con il 2,12% e l'Austria con il 2,04%. L'Italia prende il quinto posto con l'1,64%.

Investire sulla mobilità sostenibile in europa significa anche migliorare le infrastrutture, cosa molto desiderata dagli italiani: uno studio di DG JUST rivela, infatti, che in Italia solamente il 69% degli utenti è soddisfatto quando si parla di mobilità urbana. Questa percentuale ci porta alla fine della classifica europea.

4. Auto elettriche e ad emissioni zero in Europa

Quando si parla di mobilità sostenibile non si possono dimenticare le auto elettriche. L'Osservatoio europeo sui carburanti alternativi (European Alternative Fuels Observatory) ha analizzato la percentuale di auto elettriche immatricolate nel 2017 in tutta Europa stilando una classifica.

In testa troviamo la Svezia con il 5,28% seguita da Belgio con il 2,68% e Finlandia con il 2,57%. L'Italia, purtroppo, si colloca quasi alla fine della classifica con lo 0,25% anche se le vendite di auto elettriche, grazie anche agli ecoincentivi statali, sembrano aumentare.

Colonnine di ricarica per veicoli sostenibili in UE

Una diffusione capillare delle auto elettriche non può avvenire senza le giuste infrastrutture. Proprio per questo Eurostat ha analizzato quante colonnine di ricarica per auto elettriche sono presenti ogni 100.000 abitanti.

Il Paese europeo che vince la classifica è l'Olanda con ben 259,91 punti di ricarica a cui segue la Danimarca con 197,41 colonnine. L'Italia ha ancora tanta strada da fare, considerato che i punti di ricarica ogni 100.000 abitanti sono solamente 9,44 e che Paesi meno popolosi come Malta ne hanno già 21.

Mobilità sostenibile significa anche incentivare l'utilizzo di mezzi alterativi, come le biciclette. Proprio per questo Amburgo ha creato una rete di piste ciclabili di 1700 km e punta entro il 2031 a diventare una città senza auto.

5. Mobilità sostenibile: le linee ferroviarie elettrificate

La mobilità sostenibile è quella che permette ai singoli di spostarsi emettendo meno gas serra possibili. Anche le linee ferroviarie elettrificate rappresentano una soluzione sostenibile e per questo Eurostat ha analizzato i Paesi più "avanti" da questo punto di vista.

In questa classifica l'Italia si colloca al sesto posto dato che il 70% delle sue linee sono elettrificate. Si tratta di una percentuale che può essere migliorata dato che Paesi come il Lussemburgo o il Belgio hanno già raggiunto rispettivamente il 95% e l'86%.