4 gare di auto d’epoca da non perdere: alle origini di un mito

Un appuntamento da non perdere con quattro gare di auto d'epoca. Ecco come sono nate e quali personaggi le hanno rese leggendarie.

22.10.2019

Gare d'epoca

Targa Florio, Mille Miglia, Coppa della Perugina, Coppa Città di Bergamo...Quelli che abbiamo appena citato sono i nomi di quattro gare d’epoca, imperdibili sia per intenditori che per profani.

Quando si tennero per la prima volta, nei primi decenni del ‘900, quelli che oggi sono raduni e concorsi di regolarità per auto storiche in grado di riportarci indietro nel tempo, erano corse di velocità a tutti gli effetti, organizzate con grande impegno da club di ricchi gentiluomini, industriali e piloti...

Ma perchè tutto questo interesse? Una ricerca condotta dal Centro di documentazione del Museo dell’Automobile di Torino rivela come il potenziale delle gare automobilistiche stesse nel fatto di essere non solo eventi mediatici, ma anche fucine di idee, per nuovi modelli da produrre e immettere nel mercato.

Con queste premesse non stupisce come siano nate alcune delle più celebri gare d’epoca italiane e soprattutto quali personaggi stiano dietro alla loro prima organizzazione!

1. La Targa Florio e Vincenzo Florio

La più antica fra tutte le gare d’epoca è la leggendaria Targa Florio, che dal 6 maggio 1906, data della sua prima corsa, non smette di affascinare per la difficoltà del suo tracciato, tra strade strette e tortuose nel cuore delle Madonie siciliane.

Il personaggio

Gare auto d'epoca

Alle origini della competizione sta l’idea, la caparbietà e lo sforzo economico di Vincenzo Florio. Rampollo di una ricchissima famiglia siciliana e armatore, disegnò lui stesso il tracciato e commissionò a sue spese la costruzione di specifici tratti stradali fra Palermo e Messina. In pochissimo tempo, la Targa Florio cominciò ad attirare non solo piloti sprezzanti del pericolo, ma anche costruttori pronti a cimentarsi nella sfida ingegneristica.

2. La Coppa della Perugina e Giovanni Buitoni

Tenutasi per la prima volta il 18 maggio del 1924 nel cuore dell’Umbria, la Coppa della Perugina si inseriva in una consolidata tradizione locale che già comprendeva la Coppa della Mengara. Ma se quest’ultima era una gara in salita per auto e moto, la nuova sfida doveva essere una competizione di pura velocità da correre in piano.

Il personaggio

Anche dietro la Coppa della Perugina, si cela l’intuito di un imprenditore, Giovanni Buitoni, che fece della gara una brillante trovata pubblicitaria per l’Anonima Società Perugina, l’azienda dolciaria della quale era Amministratore Delegato. A capo di un gruppo di entusiasti gentiluomini locali, membri dell’Auto Moto Club perugino, egli si proponeva di superare in fama e giro di affari la Targa Florio.

3. La Mille Miglia e il conte Aymo Maggi

“Corsa pazza, estenuante, senza soste”, come scriveva il giornalista Giuseppe Toninelli, la Mille Miglia, tenutasi per la prima volta il 26 marzo 1927, fu così chiamata perché il percorso che andava da Brescia a Roma e ritorno contava all’incirca 1600 km, ovvero Mille Miglia.

Il personaggio

Gare auto d'epoca

Fondatore e ideatore della gara fu il conte Aymo Maggi. Intimo amico di Enrico Bugatti e lui stesso pilota, Maggi era convinto dell’importanza di investire nell’industria automobilistica per lo sviluppo economico di un paese, l’Italia, ancora molto arretrata su questo fronte. Fu proprio questo a spingere il nobile rampollo ad organizzare la competizione, ospitando nella sua Villa di Calino piloti, costruttori e giornalisti e ricreando intorno a sè un ambiente fervido e vibrante.

4. La Coppa Città di Bergamo e Tazio Nuvolari

Come gara di velocità la Coppa Città di Bergamo, denominata solo recentemente Bergamo Grand PRIX, si è tenuta di fatto una sola volta, il 19 maggio del 1935, quando per parteciparvi vennero piloti da tutta Europa, persino una donna Helle Nice dalla Francia.

Il personaggio

A fondare la gara furono i direttori dell’Automobil Club di Bergamo, nobili rampolli e gentlemen drivers che si resero conto della potenzialità di dar prestigio alla città. Non a caso fu organizzata una propaganda tale da richiamare personaggi illustri quali Tazio Nuvolari, che tra l’altro vinse la competizione sfrecciando sulla sua Alfa Romeo, contro l’avversario di sempre, Achille Varzi. Non a caso, fu proprio Tazio Nuvolari a definire sublime il circuito Coppa bergamasca.

5. Conclusioni

Quelle che oggi sono apprezzate gare di auto d’epoca nascono come corse spericolate, la cui organizzazione fu sostenuta da personaggi che, per quanto spinti da una genuina passione per la velocità, erano anche razionalmente consapevoli del giro d’affari che una gara automobilistica porta con sé.

E questo ancor più in anni in cui l’Italia e la sua classe di piccoli e medi imprenditori guardava all’Europa industrializzata pronta a competere e sviluppare nuove idee.